Professione Esordiente: Si può fare il dilettante in modo professionale?

Professione Esordiente: Si può fare il dilettante in modo professionale?

Anche se oggi la regola è aggirata in mille modi, è cosa nota che alle Olimpiadi partecipino soltanto atleti non professionisti. Dilettanti, dunque. Questo però non vuol dire che chi partecipa alle Olimpiadi non passi ore, giorni, mesi, a volte anni ad allenarsi per prepararsi adeguatamente a questo impegno così importante.

La maggior parte dei frequentatori di queste pagine scrive per diletto, per hobby, non per mestiere. Io stesso sono soltanto uno scrittore dilettante, e se trovate un mio articolo in questa sezione destinata ad ospitare i pareri e i consigli degli esperti del settore, è soltanto perché come responsabile del Rifugio degli Esordienti, ho trovato giusto fare da anfitrione e presentare brevemente questo corso e gli scopi che ne hanno determinato la comparsa su queste pagine.

Arte o mestiere: Scrittori si nasce o si diventa?

La domanda del titolo contiene trappole, e non è possibile dare una risposta assoluta. Di sicuro, c'è una fondamentale differenza tra scrivere ed essere scrittori.

Chi decide di prendere carta e penna, o computer, ed inizia a scrivere lo fa perché "ha qualcosa da dire", non perché " vuole dire qualcosa".

La differenza è sottile ma sostanziale. Credo che tale affermazione debba essere valutata seriamente, visto che è frutto della mente del grande scrittore americano Francis Scott Fitzgerald.

Quel qualcosa che abbiamo da dire è patrimonio di tutti e, di solito, riguarda i vari aspetti del vivere, della nostra condizione.

Organizzare le proprie idee, trovare un modo personale per esprimerle, racchiuderle in un racconto o romanzo o poesia, trasforma colui che scrive in uno scrittore.

La creatività è il punto cruciale del problema e, credo, questa sia una dote che si può coltivare, sviluppare, ma non inventare.

Non penso di poter dare ricette magiche su come scrivere o esprimere giudizi infallibili su chi sa scrivere. Posso parlare della mia esperienza personale, con la speranza che possa essere di qualche aiuto a chi sente l'impulso irrefrenabile di usare le parole e guardarle mentre prendono molteplici forme e sfumature, si trasformano come i colori in un dipinto, o le note in una composizione musicale.

Poesia o versi: Chi e perché scrive in rima oggi?

E’ chiaro che la poesia di oggi, sia a livello contenutistico che formale, è ben diversa da quella dei nostri predecessori; tematiche e stili seguono di pari passo l’epoca nella quale si vive, è un dato di fatto naturale e scontato.

Ciò che c'è da chiedersi, ed è veramente un bell’interrogativo, è come faccia l’autore d’oggi, di tutte le età, sesso e condizioni sociali, a decidere di dedicarsi a questa forma d’arte povera, con le tantissime distrazioni e l’accorciamento delle distanze che almeno apparentemente dovrebbero impedire quella concentrazione indispensabile per poter mettere su carta i propri pensieri e le proprie emozioni. Infatti, ciò che colpisce è proprio il fatto che non è certamente piccola, anzi direi tutt’altro, la produzione in versi di questi ultimi 50 anni.

Naturalmente la vastità è a netto discapito della qualità, ecco perché ho parlato di "versi" e non di "poesia". Quest’ultima è appannaggio soltanto di pochissimi eletti e per questo, quando appunto è tale, viene giustamente osannata e diventa motivo di studio indipendentemente dalla fama o dall’agiatezza, raramente raggiunta dall’autore o dall’autrice.

Chi, come me, si è trovato a dover presiedere la giuria di un Premio Letterario, o comunque ad esserne componente, si è trovato spesso nella triste situazione di dover bocciare, mettiamo su 500 elaborati, la quasi totalità dei lavori. Per carenza appunto di originalità, stile, contenuti e forma.

Non è importante avere una cultura a livello accademico, licealistico o universitario, per poter scrivere una bella poesia; ho conosciuto dei poeti semianalfabeti che hanno espresso, magari in una forma zeppa di errori di sintassi e d’ortografia, concetti davvero coinvolgenti. E lo hanno fatto sicuramente meglio di “professori” che, sulla falsariga di Dante, Leopardi, D’annunzio o Pavese, pensavano di far passare i loro scopiazzati scritti per capolavori. A volte anche costoro ci sono riusciti, ottenendo una coppa ed un diploma, ma il tempo, galantuomo e puntuale, ha poi sistematicamente smascherato il loro plagio.

Dovessi dare un suggerimento ad un mio nipote, che decida di avvicinarsi a tale forma d’arte, gli direi innanzitutto di scrivere senza puntare al guadagno; sarebbe un grave errore di valutazione, perché non è assolutamente il caso di coltivare a priori aspirazioni di fama e ricchezza che porterebbero inevitabilmente alla demoralizzazione.

Anche la speranza che tutti gli editori di questo mondo siano interessati ai versi degli Esordienti è una diceria da sfatare.

Per poter emergere, bisogna innanzitutto farsi conoscere; non ho mai saputo di qualcuno che pratichi qualsiasi forma d’arte, dalla scultura alla narrativa, che sia nato con l’aureola della notorietà. Per farsi giudicare e valutare, si rende necessario mettere le proprie opere in mostra. Quanti sono gli autori “incompresi” che relegano nei cassetti i propri lavori e poi si lamentano che nessuno li prenda in considerazione? Cercare di promuovere e pubblicizzare al massimo il proprio nome con i mezzi divulgativi che abbiamo oggi a disposizione, tra i quali la stessa potentissima internet, non dovrebbe poi essere difficilissimo. E una volta raggiunta una certa notorietà, ci si potrà proporre ad un Editore in una veste diversa. Intendiamoci, anche così è difficilissimo farsi pubblicare, ma uno su centomila ce la fa. Qualcuno potrà dirmi: Perché proprio io?

Gli rispondo: Perché non tu?

Per concludere, una cosa è certa, le statistiche non sbagliano: ci sono più autori in versi che lettori di poesie. Ma proprio per l’alto numero di autori esistente, e per un mero calcolo delle probabilità, le possibilità di essere tra coloro che ce la fanno non sono affatto inesistenti, e non è quindi il caso né di bocciare a priori le proprie possibilità di successo, né di escludere a priori di vedere coronati, prima o poi, i propri desideri.

Alvisio Marcelo
Alvisio Marcelo Autore Esperto Di Presso DA

Alvisio Marcelo è uno scrittore versatile con la passione di esplorare diversi argomenti. In qualità di collaboratore di DanaeLibri.it, condivide approfondimenti su letteratura, creatività e altro, offrendo ai lettori prospettive ponderate e conoscenze pratiche.

Oronzo Zito
Oronzo Zito Redattore Capo Presso DA

Oronzo Zito è un redattore dedicato di DanaeLibri.it, che garantisce chiarezza, coerenza e qualità in un'ampia gamma di argomenti. La sua esperienza va oltre la letteratura, poiché lavora con argomenti diversi, dando forma ad articoli che informano, ispirano e risuonano con il pubblico.